Ecomuseo Valle del Caffaro

Quattrocento

Il tempo delle Signorie
La città di Brescia ed i suoi territori vengono conquistati dalla casa Viscontea il cui dominio dura fino all’anno 1404 quando subentra al potere il ghibellino Pandolfo Malatesta.
Questi, per farsi ben volere, elargisce alle nostre valli degli speciali privilegi ottenuti grazie a Galvano da Nozza, difensore della Valle Sabbia, con lui si sono schierati anche i bagossi, e a Pietro Avogadro, difensore della Valle Trompia, che combattono per la sua bandiera.
Speciali privilegi che in pratica “suonano” come prerogativa di maggiore libertà ed autonomia per le nostre Valli.
Non senza fatica, per la difesa opposta dai valligiani capitanati da Galvano da Nozza e da Pietro Avogadro, pochi anni dopo i Visconti riconquistano i territori bresciani con parte delle proprie truppe affidate al condottiero Carmagnola.
I bresciani non contenti di questo governo che, in persona di Filippo Maria Visconti, ha revocato alle Valli tutte le munificenze concesse dal Malatesta, prendono accordi con la Repubblica di Venezia, nemica dei Visconti e, con l’aiuto delle truppe venete del Carmagnola, passato al soldo di Venezia, insorgono e scacciano i Visconti.

Bagolino passa sotto il dominio della Repubblica Veneta (1440 e segg.)
Bagolino che ha combattuto al fianco di Galvano da Nozza passa dopo la pace di Ferrara avvenuta nel 1443, in cui i Visconti riconoscono a Venezia il territorio bresciano, sotto il governo veneto.
La Repubblica di Venezia, memore degli aiuti ricevuti da valligiani, ripristina i privilegi malatestiani e suddivide la Provincia in Quadre; Bagolino è compresa in quella della Valle Sabbia.
Tempo dopo, quando nel 1438 la Serenissima dichiara ancora guerra ai Visconti, il Conte Paride di Lodrone per sue ragioni personali ed economiche, approfitta della situazione politica e pensa bene di staccarsi dalla sua Casata principale, alleata viscontea, per unirsi alla Repubblica di Venezia.
Il Conte Paride combatte da valente al fianco della Serenissima dapprima in Valcamonica indi, nel 1439, in Val di Ledro. In quello stesso anno i suoi figli Giorgio e Pietro, dopo la sua morte, si distinguono nella battaglia di Lodrone.

I Conti di Lodrone riprendono il loro potere su Bagolino (1441 e segg.)
Nonostante che parecchi bagossi abbiano preso parte alle battaglie in favore della Repubblica Veneta, il Doge F. Foscari vuole ricompensare i Lodroni, suoi valenti alleati, donando loro il feudo di Muslone, la contea di Cimbergo, il Passo di Baremone e, esaudendo le aspettative dei Conti, la tanto ambita terra di Bagolino (ducale 11-41441).
La Serenissima però si riserva la piena sovranità sul paese e quindi anche il diritto di una eventuale revoca del feudo ai Lodroni.
I Signori di Lodron il 1 ottobre 1441 promettono alla Comunità di Bagolino riunita in pubblica assemblea, che si tiene nella piccola piazza adiacente il cimitero, di rispettare le usanze, gli statuti, l’esenzione dalle imposte e l’autonomia del paese; il tutto avallato dal pagamento di un tributo che i bagossi devono versare.
Non tenendo fede alle loro promesse i Signori di Lodron chiedono delle tangenti e tentano di impadronirsi ancora del Piano d’Oneda.
Una tradizione che si confonde con la leggenda narra che i Lodron avessero costruito sul dosso del paese un castello da dove governavano la borgata bagossa “non col codice della ragione ma col bastone del comando”.
Sempre secondo la tradizione il castello venne distrutto dai bagossi ribelli al loro potere (1444), e fra le macerie del maniero fu ritrovata la famosa icona della Madonna di S. Luca.
Sempre dei tempi è la notizia della pubblica investitura del feudo di Riccomassimo a tal Agostino Lombardo Franzoni di Bagolino, avvenuta il 29 gennaio 1442, a ricompensa della fedeltà dimostrata dal Franzoni verso ì Signori di Lodron.

Bagolino passa nuovamente alla Repubblica Veneta (1472 e segg.)
Il Doge Nicolò Tron poichè i Signori di Lodron, che nel frattempo con il Diploma Comitale del 6 aprile 1452 erano stati insigniti del titolo di Conti, vengono meno ai loro impegni, ascoltando le ragioni dei bagolinesi revoca loro, nel luglio del 1472, il dominio del paese restituendo così a Bagolino la sua indipendenza.
Ai Lodroni la Repubblica di Venezia, come riconoscimento dei servigi resi, dona la Valle di Vestino.