Bagolino

Una D.O.P. per il Bagòss.

Tutele e valorizzazione per un prodotto d’eccezione.

Relazione del convegno “Qualità e valutazione dei prodotti agroalimentari” in occasione della manifestazione La Transumanza del 12e 13 ottobre 2013.

UNA «D.O.P.» PER IL BAGÒSS

 

Tutele e valorizzazione per un prodotto d’eccezione

 

 

In occasione della IV edizione della Manifestazione «La Transumanza» , sabato pomeriggio si è tenuto a Bagolino, presso la sala polifunzionale del Palazzo S.Giorgio, un importante convegno sulla tematica: “Qualità e valutazione dei prodotti agroalimentari”.

Tre sono stati gli interventi che hanno occupato l’intero pomeriggio:

 

–      La certificazione D.O.P. .

–      Il Progetto Life.

–      Progetto dell’impianto a biogas per il  recupero dei reflui.

 

Ha aperto il lavori il sindaco di Bagolino Gianluca Dagani, che ha posto fin da subito la necessità di fare un bilancio sull’organizzazione della produzione agricolo-casearia montana degli ultimi anni in Bagolino. Obiettivo condiviso della precedente edizione della rassegna agro-alimentare era la valorizzazione e la sostenibilità di un patrimonio gastronomico e lavorativo legato indissolubilmente al formaggio Bagòss, patrimonio che l’amministrazione comunale ha cercato di difendere e promuovere da una decina d’anni a questa parte. Un proposito sicuramente doveroso, ma anche oneroso e ambizioso da sostenere per una realtà periferica, date anche le attuali condizioni economiche.

Il sindaco ha sottolineto, inoltre, che il produttore e l’allevatore sono soprattutto «i manutentori» del territorio e delle sue peculiarità e, come tali, vanno tutelati e spronati a crescere. Proprio in quest’ottica si inserisce la necessità di conferire al formaggio Bagòss una certificazione D.O.P. per promuovere “l’economia nostrana”, ma specialmente per mantenere alta la qualità del prodotto proteggendolo dalle frodi e dalle imitazioni.

 

La prima relatrice ad intervenire è stata la Dott.ssa Parma, funzionario di Regione Lombardia, responsabile, da anni, delle procedure di certificazione dei prodotti di origine protetta.

La dottoressa ha esordito dicendo che la certificazione D.O.P. richiede un iter molto faticoso e complesso, ma ha anche aggiunto che, attraverso tale procedimento, si può realmente valorizzare la produzione di montagna.

La D.O.P. è prima di tutto un “nome” di un luogo a cui si lega indissolubilmente il prodotto che si intende certificare. In tale ottica luogo e prodotto diventano un tutt’uno e sono garanzia e marchio, al tempo stesso, di qualità: «la qualità e le caratteristiche – ha detto – del prodotto sono tali perché dovute essenzialmente all’ambiente in cui viene realizzato».

Il marchio D.O.P. diviene, inoltre, lo strumento giuridico di difesa, per eccellenza, del prodotto e lo tutela da:

 

–      un impiego commerciale non autorizzato;

–      dalle usurpazioni e dalle imitazioni;

–      dalle indicazioni false o ingannevoli per plagiare il prodotto stesso;

–      dalle pratiche di mercato per indurre il consumatore a scambiare un prodotto per quello autentico.

 

All’interno del suo intervento la Dott.ssa ha ribadito, per la seconda volta, la complessità dell’iter che porta al riconoscimento, dato che questo “marchio” viene rilasciato direttamente dalla Comunità Europea, la quale oltre a certificare, disciplina attraverso un’apposita legge.

 

Alla Dott.ssa Parma è seguito il breve ma significativo intervento del Dott. Boni, Commissario del Centro Miglioramento del latte e della Carne bovina di Brescia, che ha voluto evidenziare l’importanza di intraprendere per il formaggio Bagòss un percorso volto a conferire al prodotto «identità, qualità e sicurezza. Solo in questo modo  – ha detto –  si potrà portare il formaggio in questione su più ampi mercati e limitare la polverizzazione della sua attuale produzione».

Anche il Dott. Boni ha, quindi, insistito sulla necessità di avviare le pratiche per la certificazione D.O.P. .

 

Al termine dell’intervento ha preso la parola il Dott. Suttini, agronomo che segue e cura da molti anni la situazione agro-alimentare di Bagolino. La sua pluriennale conoscenza di questa realtà lo ha portato ad individuare, tra le difficoltà possibili che si incontrerebbero nel percorso verso la D.O.P. , un ostacolo in particolare: la redazione del “Disciplinare”. Trattasi di un “regolamento” che disciplina, appunto, la produzione (dalle prime fasi fino a quelle conclusive), i luoghi di alpeggio, di stagionatura, la lavorazione del prodotto ecc… .

 

Nell’ambito della promozione del Bagòss, ma più nello specifico per la valorizzazione del territorio nel quale viene prodotto, si inserisce l’intervento del Dott. Gallinaro, Direttore GAL Garda – Val Sabbia.

Il progetto proposto si chiama “Progetto Life” e coinvolge altre realtà oltre a quella di Bagolino (Tremosine e Valvestino). Questa iniziativa punta al recupero ambientale di superfici prative e pascolive e beneficerebbe di un cospicuo contributo economico. La tutela della biodiversità e di conseguenza lo sviluppo dei servizi ecosistemici vogliono essere le principali sfide da portare avanti.

Il progetto per ora si trova ancora in fase istruttoria, ma se dovesse essere approvato, sarebbe un’importante risorsa per i comuni coinvolti e per il rilancio dell’economia agro-montana.

 

Ultimo ad intervenire nel convegno è stato l’Architetto Carminati che ha illustrato il possibile progetto per la realizzazione di una centrale a biogas, che permetterebbe, specialmente durante il periodo autunnale e invernale, lo smaltimento e la gestione dei reflui e degli scarti zootecnici.

 

 

 

M. Melzani